L’amministrazione Comunale e l’ass. Gea Onlus hanno realizzato nella primavera 2009 un museo dei sapori antichi. Consiste in una “raccolta” di alberi da frutto appartenenti alla flora spontanea delle campagne della pianura veronese, presenti nei vecchi orti delle case contadine ma che oggi, non essendo più coltivati vanno scomparendo: svariate specie di mele, pere selvatiche, bacche e frutti di bosco che la moderna agricoltura ha allontanato quasi anche dalla memoria. Tra i più insoliti: l’Azzeruolo (piccole bacche rosse o gialle con grossi semi e poca polpa dal sapore di mela), la pera Cotogna, il Giuggiolo (che produce delle “olive” dolciastre), il Biricoccolo (susina blu con la buccia vellutata come quella dell’albicocca), il Pero Trentosso e tante altre.
Il frutteto può essere inserito nell’elenco delle “banche del seme “in situ” cioè delle aree protette che contribuiscono alla conservazione della biodiversità. Sono state piantate delle varietà di piante che stanno scomparendo, o per la lenta distruzione del loro habitat, o per l’inquinamento, o per la rottura di antichi equilibri tra naturalità e sistemi di manutenzione di aree verdi, o solo perché fuori dai parametri del mercato, con il fine di salvaguardare, conservare, e magari diffondere queste colture appartenenti al nostro ambiente, paesaggio e cultura.
Il frutteto, progettato come area didattica dove poter svolgere educazione ambientale e alimentare con bambini, ragazzi ma anche adulti, si trova all’interno del parco Valle del Menago di Bovolone (Come raggiungere il frutteto).
Guarda qui l’inaugurazione!
Per visitare il frutteto contattare:
Ufficio Ecologia del Comune di Bovolone: 045-6995263
Associazione Gea Onlus: 340 6229296 o 045-6900028